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Hanno ucciso un robot

by The Walrus

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1.
Ogni questione è fine a sé di fronte al terrore di perdere  ogni logica convinzione che c'è.  Chiudi l'affare e pensa che ogni momento è buono per  conquistare nuove aspirazioni.  Le vedi o no? Muovi tensione. Tu lentamente scaccia le parole che son sempre quelle.  Non provare mai a scappare, guarda te.  Chiuso in una scatola di plastica che non si apre mai.  Fermo nei tuoi pensieri più vecchi. Son polvere ormai. Poveri cristi, pensano che la tradizione resti perchè non c'è niente di curioso in quello che fai te.  Posa il terrore in un caffè e apriti come faceva Voltaire. Scopri tutto il tuo entusiasmo.  Lo senti o no? Chiuso in una scatola di plastica che non si apre mai.  Senza finestre e né spiragli. Sempre come vuoi.  Fermo nei tuoi pensieri più vecchi, son polvere e lo sai.
2.
Portiamoci via cancelli di stirpe antiche, sorridendo di Ciro il fachiro. Senza crimini di senso. Senza vento, per fortuna. Lavarsi le mani con la candeggina pura, con l’adrenalina. Mia cara adesso partiremo x un viaggio lontano. Dall’altra parte c’è chi non sa dove andare e si lascia guidare. Così diverso dal culto nazionale. Così diverso dal centro commerciale. Così diverso che ha un boa da alimentare. Così diverso che poi si veste uguale. Portiamola via da questo mondo pieno di formiche senza tempo. Lavarsi le mani con la candeggina pura, con l’adrenalina. Mia cara adesso partiremo per un viaggio lontano alla ricerca dei pirati spioni che il tesoro mica l’hanno trovato! Così diverso dal culto nazionale. Così diverso dal centro commerciale. Così diverso che ha un piano nucleare. Così diverso che poi si veste uguale. Così diverso dal centro commerciale. Così diverso dal culto nazionale. Così diverso che ha un boa da alimentare. Così diverso che poi si veste uguale
3.
Specchio 03:10
Specchio specchio dove sei? Ti fai sempre i fatti tuoi.  Non è mica facile! C’è la fila sotto al bar.  Sensitiva e col mio charm posso solo esigere e sorridere delle tue azioni insolite, e sorridere davanti a situazioni timide.  Arrivi tu e tutto resta uguale.  Portami del tè mediorientale. Sei un tramonto sempre uguale. Lasciami ad inventar le ore.  Quel che è stato tra di noi non è solo musica.  Ciò che resta è la realtà. Non ci sei ma cosa fai, qual è il gioco tra di noi? Come fai a vincere?  È la tua fine che conta, che corre solo sul binario 3. È la tua fine che conta ed i momenti persi in briciole. Arrivi tu e tutto resta uguale.  Vestiti soltanto col tuo odore.  Sei un tramonto sempre uguale.  Lasciami ad inventar le ore. 
4.
Sogno 02:50
In cerca di una canzone, l’ho trovata nell’esplosione in un sogno di due ore fa. Mi trovavo a passeggiare per le vie vicino al mare, solo, nel silenzio della città. È per questo che poi d’improvviso una chitarra si è posata su di me, come a dirmi che "non c’è tempo ragazzo non c’è tempo!". Continuavo un po’ a vagare, a nuotare e a immaginare quello che succede nell’aldiqua. Divertente, surreale il pensiero di suonare, mentre sto dormendo di là. È per questo che poi d’improvviso una chitarra si è scordata su di me, come a dirmi “dai! ma chi aspetti ragazzo ma chi aspetti???” È per questo che poi d’improvviso una chitarra si è posata su di me, regalandomi quello che io sto donando a te.
5.
Signorina Delirio è venuta stasera, senza contare il fatto che noi pronti non si era. Ci ha preso a schiaffi ad uno ad uno ed ha goduto, son ruzzolata per le scale pure, ma io son cresciuta. Imprevedibili e inattesi i miei amici, che dal profondo riescono a portarti sino alle pendici. Bevendo vino che è un fiume in piena per le strade, sovrastando le paure di un paese che sa di infernale. E’ così che nascono i re. Rivoluzioni sinergiche. Spasmodici eroi da non lasciar andare. Signorina Delirio benvenuta stasera. Ma cosa importa se pronti proprio noi non si era? Si è ballato con te sull'universo, hai acceso il mio cuore che adesso è un pò diverso. E’ così che nascono i re. Rivoluzioni sinergiche. Spasmodici eroi da non lasciar andare.
6.
Ridicola scrittrice ironica, nel tuo mondo fatto di contraddizioni. Sorridi senza sapere come saranno le tue ultime parole famose, e in Olanda ti han detto che nel ‘63 si vendeva la luna a pezzi all’asta nei pub. Tu, ribellione con le star, tutti quanti a bere al bar. Senza dirti che mi vuoi, senza far l’ironica. Tu e le piste su in hotel, lente lente come il miele. Scendevamo giù in garage per cantare ancora “Ah”. Maestra delle coercizioni, hai giudizi fatti senza distinzioni. Latenti o personali motivazioni, lo sai che hanno scoperto il cocktail dei monsoni e in Romagna se ci va bene si fa un bel caschè. C’è tutto un altro mondo apposta per te. Tu, ribellione con le star, tutti quanti a bere al bar. Senza dirti che mi vuoi, senza far l’ironica. Tu e le piste su in hotel, lente lente come il miele. Ci trascinavano in garage per cantare ancora “Ah”. Un po’ più in là si ritroverà, se guarda in là si ritroverà.
7.
Ciao, come stai? Come va? Spero di non disturbar la tua quiete. Vengo da te per parlarti in fondo soltanto di me. Dai, posa il bicchiere sul piano e siediti. In un momento noi siamo per mano. L'amore è musica che gioca con le sue note. Sempre con lo stesso sguardo. Ogni attimo m’incanto. Non c’è niente che mi fermi non c’è niente. Ciao, come stai? Cosa fai? Fatti più in là, adesso no non si può. È tardi e lo sai che arriva. Adesso non è il momento. Dai, posa il bicchiere più piano, non piangere poi. Quel che è fatto è umano; è sangue che scorre fuori dai nostri occhi e s'incontra. Sempre come fosse ingiusto. Ogni attimo t’incontro. Non c’è niente che mi fermi non c’è niente. Sempre con lo stesso sguardo. Ogni attimo m’incanto. Non c’è niente che mi fermi non c’è niente.
8.
Dai con la vita! Sai tu puoi giocare senza sentimento. Sgambettando leggero, ballando un bolero sopra l’anno di fortuna. Senza credere mai che d’amor si può morire. Vivi la vita come dice Ruggero: “una ruota senza senso”. Adesso scappiamo voglio andare lontano, non è proprio il momento. Senza credere mai che un giorno cambierà per noi. E intanto questo e il resto della vita se ne van. E quante volte hai detto “poi domani si vedrà”. Le scarpe consumate da asfalto ruvido. Le gioie son vissute baby oh! Lady don’t Go Go Go!!! Calmati un poco che così non fa bene, rischi il mal di testa. Poveri i ricchi senza mezze parole. Ci vuol gente d’onore. E dopo chi verrà……questo si vedrà….. E intanto questo e il resto della vita se ne van. E quante volte hai detto “poi domani si vedrà”. E intanto questo e il resto della vita se ne van. E quante volte hai detto “poi domani si vedrà”. Le storie son passate con occhio timido. Le gioie son vissute baby oh! Lady don’t Go Go Go!!!
9.
Oggi mi sveglio e sono su una spiaggia alle Hawaii. Quello che voglio di certo questo tu non lo sai. E quanto mi piace farti gridare, la luce mi acceca, lasciati guardare. Potrei morire.. Adesso tu, di nuovo. Sulle tue onde scivolo dal sonno alle Hawaii. Quante le voglie di un’attesa giornata fra noi. Quanto mi piace, continuo a girare. Provo a sentirti respirare. Mi sento morire. Cadiamo giù adesso. Quanto mi piace farti gridare. Sul letto morire per resuscitare. Potrei svenire cadendo adesso. Quanto mi piace farti gridare. Accendi la luce e lasciati guardare. Potrei morire. Adesso tu, di nuovo.
10.
Da tanti anni ormai ti guardi allo specchio e dici: “Meglio di me non ce n’è!”. Ti lustri scarpe che non toccano terra, cammini metri da là. E chissà se con gli amici pensi quello che dici. Comunque vada sempre tutto è perfetto, con il tuo gel in tasca. Compri accessori sempre all’ultima moda. Fai le tue file in banca. E chissà se con gli amici pensi quello che dici. Mi sento perplesso di fronte al verso che propini tu. È come un riflesso che porta al peggio. La mediocrità è nella vita TUAAAA. T’incazzi facilmente se uno ti prende in giro: l’onore prima di tutto. Consumi vuota ironia sul cesso davanti a Vanity Fair. E chissà se con gli amici pensi quello che dici. Mi sento perplesso di fronte al verso che propini tu. È come un riflesso che porta al peggio. La mediocrità è nella vita tua
11.
Il denaro ti fa credere più grande di quel che sei e crea comodità. Il tabacco ti fa pensare. Colonnello è la prima volta che guarda le sue mani con razionalità, aspettando che arrivi la sera per un piccolo orgasmo, intensissimo. E ci sarà una festa, batteremo le mani sulle cosce, botte a Leningrado. Troppo ingenuo. Calza a pennello. Rock on Rock on. Che non puoi fare finta di sentirti vero, che non puoi fare di sentirti umano.. Un robot un robot. Strobot!!! Non sai dirmi le tue verità senza pensare al domani. Origami. Pensare alla steppa finita nella stecca delle verità. Alla tua età comprendere le ore degli altri come fosse lo specchio delle spose nell’aldilà. Lo specchio delle spose nell’aldilà. Che non puoi fare finta di sentirti vero, che non puoi fare di sentirti umano.. Un robot un robot. Strobot!!!

about

"hanno ucciso un robot" secondo album dei livornesi The Walrus. uscito il 27 gennaio 2012 per garrincha Dischi.

Ma gli androidi sognano pecore elettriche?
Ascoltare Hanno ucciso un robot, seconda prova sulla lunga distanza della formazione livornese, forse può darci una mano a comprenderlo. E’ infatti un disco che parla italiano ma sogna altre terre. Quello che ispira la band livornese The Walrus è l’indie rock anglosassone e americano, che siano Pavement o Vaccines poco
conta perché tra mostri sacri e nuove leve rilegge in maniera personale ciò che tanti tentano di fare vanamente. Il suono è leggero nelle intenzioni, compen-sando quello delle sonorità e come nel lavoro precedente l’attitudine è quella di uno sviluppo ar-monico semplice ma incisivo. Si attraversano paesaggi sonori differenti, sfumature pop e progressioni party rock’n’roll, ma è la rinnovata presenza di Marta Bardi alla voce a dare al caleidoscopio di emozioni un respiro aggiornato, riveduto e corretto, tanto da far sua la leggerezza delle domeniche mattine, dei lunedì a casa da lavoro, che riporta il meglio degli Scisma
dentro il 2012. Tematiche di cambiamento nella voce di Giorgio Mannucci: Dai con la vita, Specchio e gli echi tra Stereolab e Baustelle di Sogno. Una fuga che parte con Hanno ucciso un robot e che si farà strada all’interno della canzone pop italiana, grazie alla varietà di registri toccati e una sensibilità altra.

Discografia: “Never Leave Behind Feeling Always Like A Child” (Garrincha Dischi 2008)

Biografia: Giorgio, Francesco e Dario, tutti classe 1984, si conoscono sui banchi delle scuole superiori e col loro amico Alessio (1985) condividono una tale passione musicale che li porterà in pochi anni, dopo le prime
esperienze musicali, a dare vita a The Walrus. Nel Gennaio 2008 si aggrega alla formazione Marta (1987), quando ormai da tempo i ragazzi cercavano un tocco femminile a complemento del suono della band.

credits

released January 27, 2012

È una produzione Loz Studio in collaborazione con Garrincha Dischi.

Prodotto, registrato e missato da Lorenzo Ori presso il Loz Studio (Bologna) nell’inverno 2011. Masterizzato da Giovanni Versari.

the Walrus sono:
Giorgio Mannucci (voci, chitarre),
Francesco Pellegrini (chitarre),
Marta Bardi (voci, tastiere),
Dario Solazzi (basso),
Alessio Carnemolla (batteria,tastiere).

Musiche di The Walrus.
Testi di Francesco Pellegrini e Giorgio Mannucci.
Arrangiamenti: Lorenzo Ori e The Walrus.
Grafica di Francesca Lombardi.
Impaginazione di B.E.

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