1. |
Hyde Park
03:00
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Freddo che taglia, gente che corre.
Persone silenziose, neve che brilla al sole.
Sole cha asciuga l'anima,
i tuoi guanti e la tua cuffia che benedizione.
Poche banalità in lingua che non ho studiato,
le solite promesse di miglioramento e redenzione,
scoiattoli che inseguono le mie paure in cima agli alberi,
l'inesauribile voglia di te.
Freddo che brucia e chiede di te.
Gente che corre, Hyde Park che brilla al sole.
Sole cha asciuga l'anima, i tuoi guanti e la tua cuffia che benedizione.
Poche banalità in lingua che non ho studiato,
le solite promesse di miglioramento e redenzione,
la ciclicità delle emozioni, dei propositi buoni.
L'aspirazione a qualcosa di meglio, sempre a qualcosa di più,
la fatica della corsa, la gioia dell'arrivo sono
scoiattoli che inseguono le mie paure in cima agli alberi,
questa inesauribile voglia di te.
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2. |
Prima d'incontrarti
03:12
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Mi sentivo un incompreso come molti prima di capirti.
Io temevo d'essere diventato sordo prima di riconoscere la tua voce
in mezzo a tanto chiasso e tanto scompiglio.
Mi sentivo un miscredente come tanti, prima di credere in te.
In te ho riposto tutta la mia fiducia senza conoscerti perché
sapevo di poterlo fare.
Eppure io nella vita di paure ne ho combattute,
eppure io di paure come questa nella mia testa,
io non ne avevo vinte mai.
Paura di innamorarsi troppo,
e di vederti ferma li, in quella paura di innamorarti un po'.
Io che desideravo intensamente senza sapere cosa desiderare.
Come un' esploratore senza ambizioni, senza una terra da scoprire,
io mi sentivo spesso fuori luogo prima d'incontrarti.
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3. |
Senza vocali
03:27
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Seduto sul letto lui vede che scendono parole dalle pareti.
Eppure le vocali, alcune sillabe restano appese al soffitto.
Si guarda trai piedi, si china e raccoglie
parole del tipo: “mr”, “ctp”, “prsp”.
Lui che voleva soltanto sentire “ta tara ta, ta tara”.
Sdraiata sul letto lei pensa che l'alcol fa cuore,
ma miracoli non ne fa.
San Simone e vodka in settembre fanno più caldo
di una coperta.
Poi guarda il soffitto si allunga e raccoglie
un post-it che dice: “mr”, “ctp”, “prsp”.
Lei che voleva soltanto sentire “ta tara ta, ta tara”.
E quando lui si sdraia e lei non si siede,
quando riescono a dormire insieme,
mentre tutti i loro sogni in cerca di vocali
affollano la notte come lucciole e stelle,
la madre di lei, futura suocera di lui,
lascia li sul comodino, sopra a venti bollette,
due nuovi dispetti senza vocali,
mentre dormono rotondi e accucciati.
Lui e lei che si capiscono poco e s'intuiscono molto,
lui e lei che sanno sopportare e che oltre alle lenzuola,
ai sogni e al sudore,
condividono la stessa voglia di semplicità,
che vorrebbero la vita piena di “ta tara ta, ta tara”.
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4. |
Tu sei un fiore
02:30
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Eppure hai ragione tu. Tu hai solo dicott' anni e sei un fiore
da mettere in un vaso e farselo bastare finche dura.
Eppure io, con gli occhi sempre stanchi, vestito trasandato,
non so attendere a spiare per conoscere il finale,
attraverso le mani il mio fiore appassire
e l'acqua evaporare dopo tutte le mie cure poi seccarsi.
Vedere appassire il fiore, il vaso svuotarsi poi svanire tutte,
tutte le mie cure.
Eppure io ho sempre pensato a te come alla neve,
che cade dappertutto e copre il mio giardino.
Io sono quel bambino che ti sposta con una pala gialla.
Ma davvero tu, tu davvero vuoi essere quel fiore?
Io che non so metterti da parte, pensando a noi
come ad una cosa bella, bella si, ma che non dura.
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5. |
Non è stato per caso
02:07
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Non è stato per caso che ho scelto te
fra probabili amori proprio te
diventando paziente senza arrendermi mai
son tornato innocente come tu mi vuoi
Di delusioni ne ho avute lo sai anche tu
e son pronto a subirne qualcuna in più
però stavolta purtroppo ho paura che poi
non avrei più la forza se fallisse fra noi
Quindi amore raccogli il coraggio tuo
che radunerò tutto quello mio
perché il bene ha un suo prezzo e costa assai
e con le giuste pretese non si compra mai
Non è stato per caso che ho scelto te
non è certo per caso che perderò te
quindi siedi e parliamo
e intanto se puoi ridammi la mano
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6. |
Elena contro tutti
02:16
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Elena, allunga i passi e vai,
cammina come sai,
che importa quanto è alto,
che importa dove arriverà il filo.
Io apro le braccia e attendo sotto,
nel caso io ti acchiappo, io ti rimetto in sesto, lo sai,
se rimonti in fretta puoi riconquistarti.
Elena dichiara guerra ad
Elena dichiara guerra a
chi l'ha fatta a pezzi per anni
a se stessa e a Dio.
Elena dichiara guerra ad
Elena dichiara guerra a
chi l'ha fatta a pezzi per anni a
se stessa e pure a Dio.
Elena dichiara guerra ad
Elena dichiara guerra a
chi l'ha fatta a pezzi per anni a
se stessa e a Dio.
Elena dichiara guerra ad
Elena dichiara guerra a
Elena dichiara guerra a
se stessa e si riconquista.
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7. |
Amore, vai
01:46
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Amore vai, ti chiamo amore
una volta ancora e poi più, poi più.
Ho l’entusiasmo che muore,
non posso più aspettare,
devo allungargli la mano
e per farlo devo lasciare la tua.
Laura vai, che ho troppo amore
e se non sarai tu, non sarai tu.
Ho l’entusiasmo che muore,
non posso più aspettare,
devo allungargli la mano
e per farlo devo lasciare la tua.
Amore vai, ti chiamo amore
una volta ancora e poi più, poi più.
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8. |
Come frizzy pazzy
04:38
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Fai la doccia con me, lasciati spogliare,
fai saltare per aria con la dinamite ogni tua paura.
Io ti laverò piano, non ti vergognare,
queste mie mani si cuocerebbero sul fuoco piuttosto che farti male.
Io le tue paure te le voglio mangiare con dedizione
per poi appoggiare le labbra al tuo orecchio ed aprire la bocca
per farti sentire come suona il mio amore, come frizzi pazzi.
Ricordi?
Io con questo mio cuore in erezione di cui non mi vergogno,
tu non aver paura, che se ti stringo forte non è per farti male.
Ti spremo come un'arancia e come succo, escono le tue paure,
io ci salterò sopra, come da bambino, sopra ad un formicaio.
Io le tue paure te le voglio mangiare con dedizione,
per poi appoggiare le labbra al tuo orecchio ed aprire la bocca
per farti sentire questo amore che scroscia, come il grande Niagara.
Lascia che io ti baci i piedi e poi, risalendo dappertutto,
troverò un passaggio inconsueto per arrivare al cuore.
A morsi strapperò le tue indecisioni conficcate nel cuore come spine
e come un ruminante io, io le mangerò,
e poi le saprò digerire, farne concime.
Prima di andare via, gridando, ti vorrei ricordare,
che per ogni paura, per ogni malattia, esiste una cura
e che la cura non sempre è un terremoto ne un temporale,
qualche volta la cura è spogliarsi e rimanere nudi e lasciarsi guidare.
Questa sera darò una grande festa, bruceremo ogni scudo,
le cattive parole, i pregiudizi e i coltelli
Questa farò un immenso rogo, porta tutte le armi,
le indecisioni, ogni tua paura.
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9. |
Appeso per le mutande
02:21
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Ho un sogno senza fili e scarpe annodate al risveglio.
Poi un cuore a orologeria e una cravatta salvagente.
Chissà se m’ami o se hai perso il biglietto.
Vorrei un telefono grande, che sia smart ma che sia immenso,
che ho tante cose da dire ma che quando mi scappa
voglio dirle subito.
Vorrei un fegato parlante,
voglia di sputtanarmi e raddoppiare il tempo,
che mi fa impazzire il tuo nome, devo urlarlo forte altrimenti vomito.
E se io vomito, poi tu vomiti, tutti vomitano, chi pulisce?
Parto con la nave, parto dove la neve è bianca e lascio a te:
il biglietto, l’attesa, il cuore, i reclami, il tempo da perdere in banca.
Vorrei un telefono grande, che sia smart ma che sia immenso,
che ho tante cose da dire ma che quando mi scappa
voglio dirle subito.
Vorrei un fegato parlante,
voglia di sputtanarmi e raddoppiare il tempo,
che mi fa impazzire il tuo nome, devo urlarlo forte altrimenti vomito.
E stare appeso per le mutande a una nuvola bianca
scherzata dal tempo,
se non tengo i piedi per terra, mi va il sangue alla testa,
mi sento libero ma troppo libero faccio paura.
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10. |
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Io ci ho provato, io senza te ci ho provato,
mi sono impegnato ma non ci sono riuscito.
Forse ho esagerato, di te ho straparlato,
mi sono consumato, di fioretti pianti e parole
talmente inediti da spaventarmi anche da me.
Alessia dice che darti tempo non sia una perdita di tempo,
Alessia dice che devo darmi piccoli obbiettivi come
restare fino a questa sera con una mano sul telefonino
e l’altra sopra il cuore per resistere e non far l’errore.
Tommy dice che noi non ci lasceremo mai,
lo dice proprio ora che ti neghi, che non ci sei.
Marcello lui non crede nel distacco, parla di piccole conquiste,
che un passo dopo l’altro, piano portano lontano
il tallone davanti alla punta, in equilibrio, in equilibrio…
Papà consiglia di dimenticere, papà mi dice di non impazzire,
mio padre dice “basta dimagrire” ma…
Penso troppo e non penso a sufficienza,
Enrico dice che ti guardo attraverso lenti colorate,
vedo distorto e tralascio le sfumature,
che penso tanto ma penso male che parlo invece di osservare.
Mia Nonna conosce bene il dolore eppure
non sa spiegarmi come sconfiggerlo in fretta.
Le dispiace tanto ma di risposte non ne ha.
Scendo e fermo il primo passante che incontro in strada,
gli urlo in faccia tutto quanto di noi fino a spaventarlo,
pretendo, adesso, “voglio una soluzione, ora!” e lui mi dice
“pensa a far qualcosa di cui essere fiero” e adesso eccomi qua,
sotto casa per una serenata, caotica e improvvisata, per dirti che Matteo,
Matteo che sono io,
Matteo senza Zoe non ci sta.
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11. |
Dormire da te
02:45
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La tua casa è calda, le tue mani son calde,
ho bisogno di tornare qui.
Tu mi accogli la notte, quando è quasi mattina
e senza dirmi "ti prego" dici "resta qui".
Resto per una tisana, per un po' di sudore,
per dormirti addosso.
Tu ricordati solo, quando domani mi sveglio
di non chiamarmi "amore".
Regalami un po' di semplicità, facciamo l'amore, la vita è di là,
che aspetta il giorno e prepara il ritorno,
ma senza di te, senza un caffè,
io lascio il mio meglio qui al caldo,tanto, lo sai, ripasserò.
Casa tua è l'avamposto, di realtà sconosciute
dove manca la gravità.
Cuciniamo da nudi, senz'appoggiare i piedi,
poi strilliamo per ore che nessuno s'arrabbia e
anche se non è amore, se amore non fosse
ma quanto mi piace, dormire da te.
Regalami un po' di semplicità, facciamo l'amore, la vita è di là,
che aspetta il giorno e prepara il ritorno,
ma senza di te, senza un caffè,
io ti lascio il mio meglio qui al caldo, tanto, lo sai, ripasserò...
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12. |
Dammi la forza
03:20
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Io sono forte, io son più forte di te,
io ti combatto e vinco.
Ti spacco il culo, con la mia volontà,
io sarò forte, guarirò.
Dammi la forza, Dio fai che io ce la faccia,
Dio dammi il tempo che me lo merito.
Dammi la forza, anche se fino ad oggi
son sempre stato un ateo convinto.
Non ti accorgi che la vita
s'inciampa tra le mie dita?
Cade, poi si alza, poi scivola giù,
mi scrollo e perdo la vita.
Io sono forte, io sono più forte di te,
io ti combatto e vinco.
Mi faccio grande, mi faccio forte da me
trovo il coraggio e mi lancio.
Ti spacco il culo, io son più forte di te
io ti combatto e guarirò.
Mi accorgo che questa mia vita
s'inciampa tra le mie dita
cado, poi mi alzo, poi scivolo giù
mi avveleno, mi curo e mi tiro su.
Questa non è la vita è la mia personale sfida:
cadere, rialzarsi e scivolare ancora,
farsi forza e brindare alla vita.
Ora son forte, io son più forte di te,
io ti combatto e vinco.
Ora son forte, io son più forte di te,
io ti combatto e guarirò.
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13. |
Francesca e la rincorsa
03:05
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Francesca io non ho sonno,
ho dormito cinque ore di meno
ma ti conosco un po' meglio e ti voglio un po' di più.
Francesca dai, tu non voltarti per niente,
niente passi indietro, nemmeno per una rincorsa,
se allunghi il passo puoi raggiungermi e provare
e tentare un'alternativa,
senza fretta, fatta di frasi slegate, a sognare sui viaggi,
di cene buone che riempi più il cuore che la pancia,
mio cugino, tua madre, i miei dolori, i tuoi formaggi.
La voglia di cambiare, il tuo diritto di provare,
il desiderio di aiutarti e di tirarti a me,
i tuoi buffi capelli a sedici anni, io vestito da prete,
tu che ridi, io che non capisco e non te lo dico e non te lo dico e sorrido, tu arrossisci, io sorrido...
Francesca dai, tu non voltarti per niente,
niente passi indietro, nemmeno per una rincorsa,
se allunghi il passo puoi raggiungermi e provare
e tentare un'alternativa, senza fretta,
fatta di piccoli inviti, scritti male in stampatello,
dei tuoi splendidi quadri, il pittore giapponese,
di canzoni come questa, la prima che non scrivo per lei,
questa canzone così profondamente piena di te
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