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Amore ai tempi dell'Ikea

by Lo Stato Sociale

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1.
Sei un personaggio a caso. Niente di offensivo niente di personale. Ti ho conosciuta quasi per caso. Quella sera ero schivo mi sentivo un po' male. Ascoltavamo un disco di Celentano, questo particolare non cambia lo stato delle cose, ma la perizia e l'insana passione con cui ti dedichi alla costruzione di scatole di cartone, questo si è determinante, sorgono spontanee altre domande: ma cosa sono quelle pantofole a forma di elefante? Che ci faccio qui? Ammiro la tua collezione di scatole di cartone, di scatole di cartone. No non lo voglio il tuo numero, siamo a posto così se serve, nel caso, se serve ripasso da qui. Non ti amo però, forse ti cercherò quando avrò bisogno di una scatola. Casa mia è piena di cose piccole che si perdono facilmente ma quando avrò finito le mensole ti chiamerò, quando dovrò traslocare ti cercherò, ma dove andrò ad abitare, dove andrò ad abitare, non te lo dirò. Quando la passione incontra l'idea, quando la logistica si è fatta dea, quando la passione la incontra è amore ai tempi dell'ikea. Ecuba chi era per lui Enea, Euridicio getta uno sguardo ad Orfea, Ecuba chi era per lui, amore ai tempi dell'ikea. Il netto senza tara è bassa marea, tutto ciò che si distrugge poi si ricrea, il netto senza tara è amore ai tempi dell'ikea. L'immobiliriasmo è una panacea, è un mantra che si dischiude come ninfea l'immobiliriasmo è amore ai tempi dell'ikea. Le mie scatole sanno di te le mie scatole sanno di te...
2.
Hell is round the corner where i shelter mi nascondo dietro gli angoli dei pensieri. Ti guardo allo specchio mentre ti radi, non suggerisco a gran voce il fare, il non fare è la non azione che preferisco. Gioco a rimbalzare idee esterne, l'ovvio è la stasi dentro cui vesto, sono l'agente che segna i tuoi passi, registro i tuoi orari. Mi innamoro della tua donna, apro un'indagine su di te, schiero un plotone di domande, una raffica da cui non esci. Pperché questa è la nostra barca, tieni il timone con una pistola ben salda alla tempia ma è piombo che sciolgo tra i tuoi pensieri Ti volti e cerchi un riparo, sudore freddo sulla tua maglia, puoi cercare uno spillo in mezzo a una piazza ma non vedi quello che sta dietro il dettaglio, è un vetro appannato e senza aria, eppure ioabito qua dentro i tuoi pensieri ti vedo quando ti vedi, abito qua dentro alle tue idee, ti parlo quando mi parli, abito qua Mi innamoro della tua donna, apro un'indagine su di te, schiero un plotone di domande, una raffica da cui non esci. Pperché questa è la nostra barca, tieni il timone con una pistola ben salda alla tempia ma è piombo che sciolgo tra i tuoi pensieri anche la stasi aveva un cuore.... abito qua dentro di te
3.
Brutale 02:54
A volte capita di pensare che attorno a te non ci sia niente di particolare, che il tempo passi solo sulla pelle dei passanti e non si fermi mai neanche col potere dei paganti ed è piccolo il mondo dell'immaginazione, delle storie raccontate per sembrare migliore, mi piace scrivere ma non lo faccio e amo lei e mi sono impegnato ma l'impegno non basta. Quando vuoi sentirti libero ti prende energia, ti lascia senza forze per esprimerti e stupirti e senza espressione e senza stupore non si vive ma si muore per mancanza di calore. Quando c'è il sole la gente non fa un cazzo, quando piove è triste, scrive, suona o guarda la televisione e ne approfitto per dire che la primavera è la mia stagione. Io non sono nato nello stato sociale. Fare del mio meglio non significa fare quello che volete voi, in tal caso farei del vostro meglio. Io non sono nato nello stato sociale mai. Amare sempre, annoiarsi mai come direbbe un samurai seduto ad un incrocio bevendo Cynar ad aspettare il tram: contro il logorio di questa vita moderna, contro il tempo che batte e non si ferma. Contro il papa contro Dio, contro me, contro vento contrappasso, controsterzo, contro chi è a favore e contro chi è contro il vaccino e contro l'influenza, contro lo stato, contro i servizi segreti e contro i segreti di stato. Tutti contro tutti, dentro reti scollegate, dentro vasi, dentro case, dentro a chiese chiuse a chiave, dentro e fuori da partiti, stadi vuoti e sindacati, dentro anche quella volta che non ci avevano invitati. Io non sono nato nello stato sociale. Fare del mio meglio non significa fare quello che volete voi, in tal caso farei del vostro meglio. Io non sono nato nello stato sociale mai.
4.
L'escapista 04:39
L’orizzonte assume toni di rosa e poi di viola, marcio silenzioso verso la mia meta. Gli occhi fissi su questa linea colorata che ci ostiniamo ad ammirare mentre cala L’orizzonte si squarcia in coriandoli ed io con lui dimenandomi mi confondo nell’aria, mi confondo nell’acqua, mi confondo lontano da te. Come la volontà di cambiare la nuclearizzazione lenta e silenziosa che la città mi accende è la combustione di combustibile già combusto di amore già amato, rade al suolo ogni slancio che sia giusto anche solo pensare e mi ritrovo immerso in una nube di pensieri in un vapore di visioni, un passo dopo l’altro allontanando sé stessi e gli altri raggiungo una soluzione ma no, non quella definitiva. La fuga come punizione per qualcuno che non c’è o forse si mi dicevo e intanto il respiro si faceva affannoso, buttando giù innocenti e colpevoli, incroci casuali che diventavano tortura, l’attenzione sui dettagli per distrarmi per costruire una montatura che soffochi meglio i miei spasmi, un passo dopo l’altro allontanando sé stessi e gli altri raggiungo una soluzione ma no, non quella definitiva. Un passo dopo l’altro allontanando sé stessi e gli altri raggiungo una soluzione ma no, non è quella definitiva. L’orizzonte si squarcia in coriandoli ed io con lui dimenandomi mi confondo nell’aria, mi confondo nell’acqua, mi confondo lontano da te che togli aria al naturale incedere sei come morta, ma non ci vuoi credere dici che questo è un finale alternativo per qualcuno che è già scappato via, si però da vivo

about

Amore ai tempi dell’Ikea, secondo ep de Lo Stato Sociale, sancisce la loro uscita definitiva dal mondo della produzione low-fi pur salvando quell’attitudine punk che da sempre costituisce il mordente delle loro canzonette indie. L’ep costituisce un capitolo di passaggio tra il fortunato esordio Welfare Pop e la prima fatica sulla lunga distanza, ovvero il disco del debutto in uscita in autunno sempre per Garrincha Dischi.
Ai beat pulsanti di cassa e basso 4 to the floor e al recitar cantando di testi che non si fanno dimenticare si aggiungono per la prima volta sezioni di archi e fiati, percussioni, chitarre acustiche e claps. Germoglia così attorno alla formula base del tormentone electropop una flora di suoni colorati, di temi che rimangono in testa e di stacchi che muovono i piedi. Preziose in questo senso sono state le collaborazioni di Elia Dalla Casa (Le-li), Nicola Manzan (Bologna Violenta, il Teatro degli Orrori) e Marcello Petruzzi (33 ore). La produzione è affidata a Matteo Romagnoli (4fioriperzoe, Le-li) e Francesco Brini (Pinktronix, Swayzak).
Ad aprire il disco ci pensa il singolo Amore ai tempi dell’ikea, già da inedito vero e proprio cavallo di battaglia nei live. Su un letto soffice da ballade elettronica al tempo stesso muoviculo e strappamutande si distende una esilarante parodia dei rapporti amorosi o quasi di questo strano supermercato dei sentimenti che è la società capitalistica (“non ti amo però/forse ti cercherò/quando avrò bisogno di una scatola). Se la fuga dai rapporti è l’istinto che guida il primo brano l’inseguimento è ciò che sta alla base di Anche la Stasi aveva un cuore, trascinante tormentone skatronico che racconta l’amore orwelliano di un agente Stasi per una donna che ha il compito di sorvegliare in incognito. Un amore attraverso lo specchio, un amore per un’idea.
Brutale, la terza traccia, è uno dei primissimi pezzi composti dalla band, è rap che si mescola al punk, suonato con la strafottenza del’ultima ondata electroclash. Una canzone scritta all’età di 15 anni e ripresa per l’occasione. Chiude il disco Escapista, secondo brano di una trilogia che comprende l’apatico, pezzo d’apertura di Welfare Pop e Elastico, tuttora inedito. Il brano più vicino alla natura intima del gruppo. Il testo complesso ma non cervellotico, evocativo di un bisogno autentico di scappare, non adolescenziale ma maturo, non si preoccupa di farsi capire in tutto e per tutto. Le influenze underworldiane di Alberto Guidetti si esprimono del tutto, come pure il basso di Alberto Cazzola si da la libertà di gettarsi in un groove funk, mentre Lodo Guenzi, che di mestiere è un attore, semplicemente, recita. Amore ai tempi dell’ikea diventa così un piccolo concept sulla complessità dei rapporti, con se stessi o con la società, esorcizzata dal gusto per la comicità surreale e la voglia di far ballare la gente.
NOTE BIO GRAFICHE
Lo Stato Sociale esiste dall’estate del 2009. Lo Stato Sociale è sempre esistito. Lo Stato Sociale è la storia nella storia di un amicizia, quella tra Alberto Cazzola, Alberto Guidetti e Lodo Guenzi, nata attorno ai microfoni di Radio Città Fujiko a Bologna. Succede che i due Alberto fanno musica insieme da anni, succede che Lodo dopo essersi diplomato in accademia a Udine torna a Bologna.
A casa sua Alberto Cazzola ha nel frattempo allestito una piccola sala prove, chiamata il rifugio. I tre si chiudono lì dentro a bere e scrivere popsongs in una di quelle estati che a Bologna non c’è proprio un cazzo da fare. Fanno qualche concertino e scoprono che il gioco gli piace, allora, con fatica e grazie alla collaborazione dell’amico Paolo Torreggiani (My Awesome Mixtape) pubblicano un primo ep, Welfare Pop.
Da lì, in pochi mesi, cambia tutto. 90 date in tutta Italia e un crescente clamore attorno, il consolidarsi come una delle migliori realtà live che si possano incontrare sul suolo italico e la crescente fama su internet. I tre diventano poi cinque, con l’aggiusta della giovanissima polistrumentista Laura Agnusdei e del violoncellista Luca Leonelli. Con questa formazione la band pubblica un paio di singoli digitali in esclusiva per Italian Embassy e per Rockit in preparazione dell’uscita di Amore ai tempi dell’Ikea, ep che sancisce l’ingresso nel roster della concittadina etichetta Garrincha Dischi.

credits

released April 13, 2011

Scritto e composto da “Lo stato Sociale”
Prodotto da Matteo Romagnoli e Francesco Brini
Registrato e mixato da Matteo Romagnoli
presso il Donkey Studio di Medicina, Bologna
Masterizzato da Roberto Passuti presso Spektrum Studio, Bologna
Laura Agnusdei: sassofoni
Alberto Cazzola: basso, voce
Lodo Guenzi: voce, tastiere, synths
Alberto Guidetti: drum machine, programmazioni, synths
Luca Leonelli: violoncello
con la partecipazione di
Francesco Brini: batteria, synths
Elia Dalla Casa: sax baritono su 1 e 2
Elisa De Munari, Davide Cavalli e Serena Grigoletto (claps su 2)
Nicola Manzan (violini su 1 e 4, rhodes su 1)
Marcello Petruzzi (synth su 3)
Matteo Romagnoli (chitarra acustica, programmazioni, cori)

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