We’ve updated our Terms of Use to reflect our new entity name and address. You can review the changes here.
We’ve updated our Terms of Use. You can review the changes here.

Il sulografo e la principessa ballerina

from L'Italia peggiore by Lo Stato Sociale

/
  • Compact Disc (CD) + Digital Album

    Includes unlimited streaming of L'Italia peggiore via the free Bandcamp app, plus high-quality download in MP3, FLAC and more.
    ships out within 3 days

      €15 EUR or more 

     

  • Record/Vinyl + Digital Album

    Includes unlimited streaming of L'Italia peggiore via the free Bandcamp app, plus high-quality download in MP3, FLAC and more.
    ships out within 3 days

      €38 EUR or more 

     

about

Parole parole parole soltanto fiumi che vanno da sole e che no so afferrare
che facile è dirle senza pensare e guardare altrove.
Le luci del palco mi fanno fanno sudore
e il tuo sguardo vergognare forte,
conosci un altro modo per fregare la morte
a parte le brutte canzoni da parafrasare?
Ho le gambe imbranate e il fumo alle tempie
come un toro ubriaco di cocktail daltonici,
t'avessi sfuggito non l'avrei fatto
sembrava ieri, sembrava adesso,
sembravo lo stesso di quando bambino
aggrappato alle nuvole
chiedevo un passaggio per un mondo fragile
e invece rimango inchiodato ai tuoi occhi inediti.
Infilzati nei miei come banderillas,
come corde di rame che portano e ritornano corrente
e una carovana di equilibristi sloveni ubriachi brinda al nostro incontro
sbagliandosi
lungo le corde tesissime e elettriche.
Chiudi che c'è corrente
che io giuro che smetto di bere
che tua madre ti vorrebbe dal parrucchiere
che tu dici che hai solo i capelli crespi
che tanto lo sai di avere il potere
di essere qualsiasi ma non lo usi.
E ti torno a guardare
ogni volta che mi tiri un baffo con il pensiero
e sei un maledetto chirurgo
e io un malato di sudore
dai fari che mi tornano a scaldare
in mancanza della tua mancanza
che gli altri tornano a guardare me
che non so più cosa cantare
davvero.
Mi porti lontano,
mi porti a guardare il cielo cadere,
a bruciare un contratto,
a fumare la vertigine sui pali della luce,
che dici mi piace sentirti parlare e dire le cose
che sono vere anche se sono luoghi comuni
e allora capisco che non sono dei buoni
per nulla migliore di una serie televisiva adolescenziale
che il punto non è dire la verità ma dirla male
e allora te lo voglio dire
senza dirla per luogo comune:
Che la violenza sulla violenza è una buona ragione
che più volte ho pensato di volere sparare
che il coraggio io non c'è l'ho altrimenti non sarei bravo a parole
che si scrive per non leggere e si parla per non ascoltare
e la democrazia è questa cosa qui non un altra ideale
e ha rotto i coglioni.
E odio cantare,
odio i cantanti che fingono di piangere
e gli attori che fingono di arrossire
e se canti a squarciagola una mia canzonetta
sospetto tu non abbia di meglio di dire o da scopare.
Odio la musica balcanica e i capodanni
e quella giacchetta la odierei se avessi un po' di gusto
un po' di interesse per il vestire
ma forse sono solo stanco delle persone,
dei cani,
delle puttane che piangono suoi giornali,
dei giornalisti che ne fanno eroine,
dei referendum al ricatto nelle fabbriche dei padroni
che esistono ancora
e pure gli operai
e i proletari
e i tiranni
e le guerre
e le stragi di stato
e l'amianto
e la repressione
e lo squadrismo della nostra polizia statale.
L'avresti mai detto per luogo comune
che avresti vissuto nella stessa sbilenca mezza stagione
che t'ha portato in coda con altre persone
a firmare un assegno di disoccupazione
in mezzo al trionfo di un grande paese industriale?
Ma tu torna a ballare
bella come non esistesse alcuna speranza,
come la luce di una bottiglia di notte nel mare,
nuova stella polare per un battello etilico dalla grazia tentennante e perduta
che mai giuro ci avevo pensato
che mai giuro mi sarebbe capitato
di avere paura del mare al punto da scegliere di annegarci
per togliermi il pensiero.
Che poi la scelta la fai tu tirandomi un baffo
con un pensiero non sempre intelligente ma profondo
come il relitto che è il mio ottimismo in alta stagione balneare.
T'ho toccato il culo e abbiamo riso,
il tuo culo frega la morte al tavolo di trattative con la felicità,
vorrei fosse il mio sindacato,
vorrei non averti mai baciato,
vorrei non aver detto questa cosa,
vorrei averlo sempre fatto.
Tu vendi la droga e io neanche bevo il caffè:
un matrimonio non consumato tra un sulografo e una principessa ballerina
e mi lasci contro il muro come un arrampicatore sociale qualsiasi.
Si ti ho sognata,
si l'ho rifatto,
lo rifarò.
Che non so come sia capitato lo giuro,
ma ti amo,
lo giuro che davvero
che lo so che sono un bugiardo davvero
ma davvero
ti amo e vaffanculo
che una verità per luogo comune
di nuovo me l'hai fatta dire ma è vera:
ti amo e vaffanculo.
Ora mi sento più leggero.

credits

from L'Italia peggiore, released June 2, 2014

license

all rights reserved

tags

about

Garrincha Dischi Bologna, Italy

Garrincha Dischi è un'etichetta che lavora per mantenere viva la centralità dell’autore e le sue scelte. Dischi, CD e formati digitali, tutto fatto con amore.
Garrincha Dischi oggi è: 33 ORE, 4FIORIPERZOE, CHEWINGUM, LE-LI, THE WALRUS, MANZONI, LO STATO SOCIALE, NEL DUBBIO, L'ORSO, LA RAPPRESNTANTE DI LISTA, JOCELYN PULSAR...
... more

contact / help

Contact Garrincha Dischi

Streaming and
Download help

Shipping and returns

Redeem code

Report this track or account

If you like Garrincha Dischi, you may also like: